I colori sono sempre stati una parte importante della mia vita.
Non sono una che disegna o colora di continuo ma li uso quando ho bisogno di rilassarmi, di allontanarmi dai codici, o di tornare a credere in qualcosa di bello. Ne ho di tutti i tipi: pastelli, acquerelli, acrilici, olio, diversi tipi di pastelli acquerellabili e gessetti.
Per il mio compleanno di qualche anno fa, i miei fratelli mi regalarono un cofanetto di carboncini colorati: i CarbOthello della Stabilo.
In una bellissima scatola in legno, a due piani, con 48 colori super brillanti, sfumino, gomma e temperino.
Credo di averli usati una volta sola per disegnare il logo di Wonder Woman, poi li ho messi da parte perché il colore diventava polvere sulla carta e non mi piacevano come si amalgamavano. Di fatto non avevo capito come funzionavano.
Oggi avevo un po’ di tempo libero a disposizione e dopo lo studio ho deciso di provarli su uno di quei libri meravigliosi di Johanna Basford.
La scorsa settimana avevo iniziato a colorare uno scoiattolo coi pastelli classici della Koh-I-Noor, per lo più io uso gli acquerelli ma per una volta volevo provare una tecnica diversa. Il risultato non mi ha soddisfatto molto, un lavoro troppo lento e noioso, così ho pensato di provare di nuovo i carboncini.
Ho iniziato abbastanza indecisa, il risultato è stato lo stesso di anni prima però ero sicura ci fosse una magia da qualche parte che li facesse volare sulla carta perché non ritenevo possibile esistessero dei colori così belli che dessero un risultato così scadente.
Allora ho cercato un tutorial, tre minuti appena fermati a metà perché il processo più che semplice è in realtà banale e mi sono data della stupida; ho lasciato i CarbOthello a prendere polvere per anni e invece bastava ragionarci un po’ meno, sarà che riesco a capire meglio le cose complicate rispetto a quelle semplici…
Premendo la punta sulla carta i colori perdono polvere, è vero, ma è proprio quella che serve per sfumarli, non si possono usare come i pastelli, vanno passati sulla carta anche grossolanamente e anche uno sull’altro e poi sfumati. Con lo sfumino il risultato è abbastanza rigido per i miei gusti, con le dita è favoloso, ma per le parti strette quali sono le tracce dei disegni di Johanna ho usato i cotton fioc. Sfumandoli sbavano oltre le linee ma basta cancellare l’eccesso con una gomma. Io non ho usato la gomma pane compresa nel cofanetto, ho preferito la mia gomma a matita per un maggior controllo fuori dai bordi.
Una meraviglia.
I CarbOthello, sono davvero brillanti, li ho rivalutati come i colori più belli che io abbia mai usato fin’ora.
Ho letto anche che sono iper resistenti alla luce e che volendo si possono fissare alla fine del lavoro con il fissativo apposito.
Mi rendono felice.
Risorse: Il sito della Stabilo
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